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Che relazione c'è tra Laphroaig e lo Sherry? /1

Scritto da Claudio Riva il 28/07/2010

Abbiamo ripetuto sino alla nausea che Laphroaig matura praticamente al 100% in botti ex-Bourbon. Ma questo non ha impedito di avere più di un flirt con qualche botte ex-Sherry. Parliamone.


L'abbinamento torba-sherry genera sempre dei mostri. Solitamente sono esempi di bruttura, sono molto sbilanciati: le durezze della torba e della sapidità male si sposano con le altrettante durezze di spezia e di tannino introdotte dalla botte ex-Sherry. E il dolce fruttato dello Sherry non basta per bilanciare questa nefasta miscela. Ma solo in un numero molto ridotto di casi, per una qualche ragione che va al di là della comprensione anche dei più abili Master Blender, alcune botti ex-Sherry riescono ad armonizzare queste spigolosità ed a produrre dei malti fantastici che ci portano ad esplorare un mondo nuovo ed affascinante.


Le botti nel museo di Laphroaig, dalla grande Sherry Butt (a sinistra) sino alle piccole Quarter e Firkin (a destra)

Questa magia spesso accade per botti vecchie, con almeno 20 o 30 anni di maturazione. E' in questa fase che la torba se ne è in gran parte andata e che il tempo ha saputo sposare tutti i componenti per creare una espressione unica, intensa e molto complessa.

Questo vale non solo per Laphroaig ma per qualsiasi malto con un profilo aromatico simile, Ardbeg in prima linea. Non ho mai assaggiato un whisky torbato maturato in botti ex-Sherry per pochi anni - diciamo 10 - che meritassero questo articolo. Ma iniziamo a parlare della storia più recente di Laphroaig, quella che conosco meglio.

Non voglio qui portare l'esempio di malti ottenuti da un mix di botti ex-Bourbon ed ex-Sherry. Infatti esistono due modi per trasferire un po' di aroma di Sherry ad un whisky che è forndamentalmente di botti ex-Bourbon. Nel primo caso si possono miscelare botti ex-Bourbon ed ex-Sherry che hanno subito una maturazione independente (come nel caso del Lagavulin 16). Nel secondo caso di può far finire per alcuni mesi un whisky ottenuto da botti ex-Bourbon in alcune botti ex-Sherry (questo è il caso del Lagavulin Distillers Edition). In entrambi i casi l'effetto ottenuto è quello di completare il profilo aromatico del nostro whisky con note fruttate e speziate. Così facendo si offre un bouquet più complesso, ma non scatta mai la magia.


Il Laphroaig 27 anni, Vintage 1981

Voglio infatti parlare di malti ottenuti al 100% da botti ex-Sherry. Bisogna subito dire che è molto raro che una distilleria mantenga a magazzino botti ex-Sherry di qualità per un periodo così lungo di 20 o 30 anni. Queste sono normalmente botti che rientrano in distilleria per una entrata secondaria. Infatti, o sono botti di proprietà di qualche magnate o imbottigliatore - che la distilleria decide di riacquistare - oppure sono botti fantasma.

Sì, botti fantasma, botti che la distilleria non sapeva di avere, che sono state messe a magazzino negli anni '70 o '80 - in un era dove non esistevano ancora i computer - e lì sono rimaste finché qualcuno, facendo ordine, ha fatto la piacevole scoperta. Giuro che ogni distilleria ha nel suo recente passato una scoperta di questo genere. Se da un lato è difficile credere che il parsimonioso Scozzese dimentichi qualcosa di così elevato valore, dall'altro lato è comprensibile come una distilleria con 50 - 100 mila botti a magazzino possa commettere questo errore.

Questo è successo anche a Laphroaig ed è così nato il meraviglioso Laphroaig 27 anni - qui rappresentato in foto - maturato esclusivamente in botti ex-Sherry Oloroso proveniente da Jerez de la Frontera. L'introduzione è molto allettante:

"Se la creazione di un single malt fosse una scienza piuttosto che un'arte antica, tu non leggeresti del Laphroaig 27 anni. Sarebbe giusto dire che il Laphroaig 27 non è mai stato pianificato come tale, ma è stato una grande e felice scoperta."

Tutto nasce dal desiderio di Laphroaig di rilasciare il 25 anni come mix di botti ex-Bourbon ed ex-Sherry (rigorosamente di secondo uso per non sopraffare il gusto del malto). Durante la selezione delle botti ex-Sherry, il fortunato Robert Hicks si è trovato di fronte ad alcune botti decisamente diverse. Erano botti ex-Sherry Oloroso di estrema qualità e soprattuto di first fill, primo uso. Non dovevano essere lì e soprattutto non dovevano - come primo uso - aver maturato Laphroaig per così tanti anni. Ma sorpresa delle sorprese, la degustazione del malto contenuto ha rivelato un prodotto unico. Un colore ricco, rosso-mogano, con un intenso aroma di prugna e - in bocca - un intenso corpo. Qualcosa di estremamente speciale, un'esperienza indimenticabile.

Ovviamente si decise di non usare queste botti (12 in totale, tutte di 27 anni) per il 25 anni, ma di rilasciare il nuovo Laphroaig 27 anni. Si decise anche di imbottigliare queste botti a gradazione piena, senza coloranti aggiunti (non ce ne era evidentemente bisogno) ed unchill filtered. Ma soprattutto si decise di imbottigliare queste botti un poco per volta, riservando agli appassionati la possibilità di degustare diverse espressioni. Il prezzo non poteva che essere di pari livello: £ 500 a bottiglia, un lusso non proprio alla portata di tutti.

Nel 2007 è stato rilasciato il primo Laphroaig 27 anni, Vintage 1980, 57,4% vincitore del riconoscimento Overall Winner for 2007 dei Malt Maniacs (miglior whisky assaggiato nel 2007) e da loro definito l'incredibile Hulk dei Laphroaig. Di questo primo lotto di 5 botti sono state prodotte solo 80 bottiglie per i Friends of Laphroaig, 94 per i dipendenti oltre a 972 bottiglie distribuite attraverso La Maison de Whisky di Parigi ed alcuni duty free shop.

Nel 2008 è stato rilasciato il secondo Laphroaig 27 anni, Vintage 1981, 56,6%, un ulteriore lotto di 5 botti per sole 736 bottiglie.

Maggiori informazioni sul minisito www.laphroaig.com/27.

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