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L'occasione è la visita alla bella distilleria Glendronach che nel 2008 è stata ceduta da Pernod-Ricard ai proprietari della distilleria BenRiach.
Ebbene, come dicevamo, la distilleria è stata recentemente ceduta ad un gruppo di investitori (prevalentemente Sudafricani) che sono gli attuali proprietari di BenRiach.
Come avevano fatto per la distilleria BenRiach, il primo atto è stato quello di ridisegnare il portafoglio dei prodotti. Sono stati ripristinati vecchi prodotti (come il Glendronach 15 anni) che erano stati eliminati dai precedenti proprietari perchè ritenuti anti-economici. Sono stati proposti alcuni Single Cask con espressioni ovviamente fantastiche ed a prezzi accessibili.
Ma si è dato anche inizio alla cerimonia dei Finish in praticamente ogni possibile botte ex-vino. Tanto per citare quelli presenti nel negozio del visitor centre: Moscatel, Sauternes, Virgin Oak e Porto Tawny. Ma c'è da aspettarsi che molti altri arriveranno presto.
Gli imbottigliamenti sono proposti ad un prezzo interessante (normalmente sotto le 50£) e confezionati con colori talmente strampalati da far capire subito che non ci si trova di fronte a qualcosa di "naturale".
Il giorno successivo ho poi preso parte ad una visita guidata alla distilleria BenRiach. E' stato uno dei migliori tour che abbia mai fatto, riservato ad una quindicina di appassionati e ricco di informazioni tecniche che di solito sono tralasciate o affrontate molto superficialmente. Poi ci siamo tuffati nella Warehouse #13, da cui siamo usciti solo dopo un'ora e dopo aver assaggiato praticamente di tutto. BenRiach finito in botti ex-Sherry, ex-Porto, ex-Sauternes, ex-Malaga, ecc.... ma - sorprendentemente - nessuna botte standard. L'apice si è toccato con un BenRiach torbato finito in botti ex-Porto, un vero e proprio cazzotto nello stomaco. Sul bus, tornando verso Dufftown, in tanti ci siamo chiesti quale significato avesse tutto ciò.
Purtroppo questa è una tendenza di tante distillerie nuove o recentemente rinate. La necessità di attirare l'attenzione di nuovi adepti e l'impossibilità di combattare ad armi pari con i giganti del mondo del whisky porta spesso ad intraprendere questa strada, questa scorciatoia. Alcune scelte sono parzialmente condivisibili, ma quando si scopre un affinamento in botti di Sassicaia l'impressione è che si voglia solo sfruttarne il nome - ben conosciuto in alcuni mercati - piuttosto che il proporre un valido prodotto.
Ma noi appassionati siamo disposti ad accettare che dopo 14 anni di lenta maturazione si decida di stravolgerne il gusto in pochi di mesi di secondo affinamento? Dove va a finire il bello della sfida tra il tempo ed il master blender?
La parola Laphroaig è ripetuta in questo sito per alcune centinaia di volte.
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