Davide contro Golia?
Scritto da Claudio Riva il 21/09/2011
Lunedì 19 Settembre il Milano Whisky Festival ha organizzato la prima degustazione di questa nuova stagione, un insolito match Glen Grant contro Bowmore...
Dopo la pausa estiva sono riprese le degustazioni del Milano Whisky Festival con la sfida tra il delicato Glen Grant e Bowmore, un muscoloso isolano.
Imbottigliamenti standard, nulla per cui strapparsi i capelli, ma è stato l'occasione perfetta per rivedere gli amici di dram.
Tanta gente presente, conosciuta e nuova, un ottimo presupposto per l'intensa stagione autunnale di degustazioni che culminerà nel Milano Whisky festival del 5-6 novembre.
Inutile stare a pensare al vincitore.
I due dram sono così diversi da poter essere difficilmente messi a confronto, diciamo che ci stiamo rifatti la bocca...
Glen Grant vs Bowmore
Milano 19 Settembre 2011
Glen Grant 10 anni, 40%
Paglierino chiaro
Al naso pera sotto spirito, tanto alcool, nota fresca di menta, vaniglia, poco intenso
In bocca ripropone quando rilevato all'olfatto con la nota di pera molto piu intensa.
Leggera nota verde-speziata di rosmarino. Oleoso, piacevolmente.
Finale piu lungo delle aspettative, l'alcool è ok anche se il dram si dimostra ancora troppo giovane...
Glen Grant 16 anni, 43%
Ottimo prodotto voluto dalla gestione Italiana di Campari per "rompere" con la fama di whisky giovane e inconsistente.
Simile al 10 anni con legno più evidente.
Colore paglierino
Naso e bocca rivelano una vaniglia e menta più intensa e la pera che da fresca passa a sciroppata.
Finale piacevolmente medio lungo con alcool perfetto.
Glen Grant 1992 Cellar Reserve, 46%
Sempre 16 anni (1992-2008) ma Vintage (1992) e ad edizione limitata (circa 2000 bottiglie).
Usa parte dì botti ex-sherry.
Colore oro poco intenso
Il resto è decisamente interessante anche se lontano anni luce dai Glen Grant per cui vale la pena perdere la testa.
Tanto miele, meno frutta, alcool semplicemente perfetto, nota di cuoio.
Al naso la nota di truciolo di legno è un pò fastidiosa.
In bocca si presenta una novità, un pò di pepe nero, di liquirizia nera e di spezia dolce.
Finale ok ma sotto le mie aspettative, volge al verde (prezzemolo?)
Bowmore 8 anni, 40%
Non guardo neanche il colore ed infilo subito il naso nel bicchiere per scoprire un distillato decisamente diverso, neanche lontano parente del Glen Grant.
È un Islay giovane, muscoloso, un poco maleducato, un idraulico sudato rispetto alla signorina timida e gentile rappresentata del Glen Grant 10.
Colore oro carico, troppo intenso per un 8 anni.
Il naso è confuso, non riesce facilmente a districare il complesso intreccio di aromi: un dolce tipo zuppa inglese, una foglia di tabacco bagnata ed una nota di mare, di aringa. Note di after eight.
La bocca è dominata dal fumo, dalla torba, non intensissima ma coprente.
Finale medio con parecchia liquirizia.
Un Islay di 8 anni, contrariamente ad uno Speyside, può essere un malto pronto, anche se sfacciato.
Bowmore 12 anni, 40%
Quasi ambra, uno dei miei favoriti tra gli imbottigliamenti standard giovani (fino a 12 anni) di Islay.
Al naso tabacco, pudding di frutti di bosco, polvere di cacao, nota verde di muschio.
Leggermente medicinale, alga marina.
In bocca una quantità impressionante di torba che contribuisce ad un finale molto lungo.
Ottimo, tanto muscolo ma anche tanto equilibrio.
Bowmore 15 anni Darkest, 43%
Imbottigliamento di 12 anni affinato in botti ex-sherry per 3 anni, come rivelato dal colore ambra scuro tendente al marrone-rossastro.
Naso più complesso, non così monocorda come i precedenti, quindi apparentemente anche meno intenso.
Le componenti sono le stesse del 12 anni, ancora meglio integrate tra loro ma con una importante nota vinosa, di marsala e di fava di cacao.
Bocca un poco aggressiva, apparentemente la parte dolce non lega benissimo con la torba e le durezza, molto meglio all'olfatto.
Questi sono i risultati dei voti dei presenti, il Darkest ancora una volta la ha avuta vinta!
Andrea Giannone del Milano Whisky Festival, lo stregone del whisky...