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Raccontiamo della serata organizzata dal GluGlu2000 che ha visto come protagonista la cucina Lariana ed il malto della distilleria Port Ellen.
Il GluGlu2000 ci ha accolti con un aperitivo di stuzzichini accompagnati da un Malt Whisky Sour preparato dal nostro Alfredo. Sede di questa bella serata è stata una ex cappella convertita in una bella sala affrescata annessa al ristorante che ci ha ospitati.
E' seguita una cena con un menù tipicamente Comasco: missùltin, ossbùs e cutiza. Un menù quasi invernale, e - caso vuole - perfettamente compatibile con il pessimo meteo di queste settimane. La cucina ed il servizio si sono dimostrati migliorabili, sicuramente non all'altezza della sede prestigiosa in cui ci siamo trovati. Ma noi eravamo lì per assaggiare i tre prestigiosi Port Ellen.
La distilleria Port Ellen si trova nell'omonimo villaggio che trae il suo nome dalla moglie del Lord allora padrone di Islay. E' stata fondata nel 1825 ed ha lavorato sino al 1930 quando la crisi del '29 ne ha decretato il blocco delle attività. Riaperta nel 1967, completamente rinnovata, è stata attiva sino al 1983, anno in cui è stata definitivamente chiusa.
Distilleria dedicata alla produzione di malto per blended, è stata sede di due eventi unici. Subito dopo la sua apertura è stata la distilleria in cui si è verificato e brevetto la Spirit Safe, necessaria dopo l'Excise Act per evitare prelievi non autorizzati di spirito per cui non era stato pagata l'accise. L'uso della Spirit Safe era contestato da alcuni distillery manager, che la vedevano come un rischio per la qualità dello spirito. Dopo le prove fatte a Port Ellen, tutti si sono convinti della sua utilità e questa cassa con le pareti in vetro è diventata l'unico strumento ammesso per testare la gradazione alcolica dello spirito e per effettuare il taglio delle teste e delle code.
Successivamente presso la distilleria è stata brevetta la "Patent" o "Coffey" still, il primo strumento di distillazione continua a colonna, che a breve avrebbe soppiantato il classico alambicco discontinuo per la produzione di spirito economico. E' a Port Ellen che sono stati fatti i primi esperimenti per la produzione industrializzata di malto (con l'uso di grandi tamburi rotanti), che hanno portato alla costruzione della grande unità di maltaggio a poche decine di metri dalla distilleria. Oggi, con la distilleria chiusa, è il maltaggio - ampliato e fornitore di malto per tutte le distillerie dell'isola - l'unica entità attiva da queste parti.
Gli edifici della distilleria sono andati via via demoliti o assorbiti dal maltaggio. Oggi di Port Ellen rimangono solo i magazzini, con ancora un numero non conosciuto di botti in lenta maturazione. Essendo l'ultima distillazione avvenuta nel 1983, oggi non esistono botti di Port Ellen più giovani di 27 anni.
Non esistono molti imbottigliamenti ufficiali di Port Ellen: si ricorda un imbottigliamento riservato ai dipendenti per il 25° anniversario del maltaggio (Port Ellen 21yo, Anniversary Bottling, 58.4% Vol), un paio di imbottigliamenti della serie Rare Malt e un imbottigliamento Single Cask (l'unico Single Cask di Port Ellen mai rilasciato) messo in vendita durante il Feis Ile 2008 (e che incredibilmente sono riuscito a mancare, nella lunga cosa che si è rapidamente formata sono risultato il quinto degli "esclusi"). Numerosi e sempre più diffusi sono invece gli imbottigliamenti indipendenti (non sempre di eccelsa qualità).
Ma è dal 2001 che Diageo - la proprietaria di Port Ellen - ha iniziato a rilasciare un imbottigliamento annuale che ha contribuito a trasformare questa distilleria chiusa in un mito per gli appassionati e per i collezionisti: è così nata la serie Port Ellen - Annual Release. I vari lotti oscillano dalle 5000 alle 15000 bottiglie (numerate) e - sino ad oggi - ne sono stati rilasciati 9. Le statistiche rivelano che le edizioni dispari (la 1°, 3°, 5°, 7° e 9°) sono state distillate nel 1979 e quelle pari (la 2°, 4°, 6° e 8°) sono state distillate nel 1978. Si va quindi dai 22 anni di maturazione del primo rilascio (1979-2001) sino ai 30 anni dell'ultimo rilascio (il nono, 1979-2009). Quindi in totale sono solo 13 imbottigliamenti.
Noi abbiamo assaggiato il 1° (praticamente introvabile, con prezzi d'asta che oscillano attorno ai 1000€ per bottiglia - grazie Mauro!), il 3° e l'ultimo - il 9°. Alla fine, dalla valigia di Mauro è uscito anche un imbottigliamento indipendente di Douglas Laing maturato in botti ex-sherry.
Dolce. Al naso i sentori di Islay sono molto lontani. Ho evidenziato una nota di crema di nocciola (quella variegata metà bianca e metà con il cacao), una nota di legno (vaniglia). L'alcool, pur essendo intenso è perfetto. In bocca emerge una nota di torba e leggermente amara. Solo sul finale diventa un poco marino (alga, iodio).
Marino. Note intense di pesce di mare, è come entrare in una pescheria. Frutta tropicale disidratata, mandorla e leggermente zuppa inglese. Bocca diversa con note speziate (di pepe), di torba ed con un piacevole finale di limone maturo concentrato (che lo rende molto acido). Somiglia molto ad alcune espressioni di Ardbeg o Laphroaig.
Diverso. Rilascio abbastanza criticato dai puristi perchè sensibilmente diverso rispetto al carattere di Port Ellen (ma si può parlare di carattere per una malto che ha rilasciato solo 13 imbottigliamenti in tutta la sua vita?). Difficile da interpretare, molto piatto e complesso (ha 30 anni!). Rivela note di carbone, di acetone accompagnate da quello che non ti aspetteresti per un vecchietto: note floreali, di erba e molto molto minerale. Decisamente un dram da meditazione.
Sudato. Lo Sherry c'è: cuoio, pelle bagnata, sudore e uvetta passa con retrogusto marino. Interessante ma molto più banale rispetto ai precedenti.
Di seguito un report fotografico della serata.
La parola Laphroaig è ripetuta in questo sito per alcune centinaia di volte.
Trova un punto in cui è scritta in modo errato, segnalacelo, e riceverai una mignon di Laphroaig 10yo in omaggio!
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