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Igor ci racconta la degustazione di Laphroaig e ostriche condotta dall'espertissimo Angelo Matteucci (Lunedì 4 Ottobre 2010).
Alla serata inaugurale ha preso parte il nostro Igor, lasciamo spazio alle sue parole.
« Ed eccoci qui in una fresca e piovosa serata autunnale, potremmo dire Scozzese, a partecipare alla serata organizzata da Martini con gli amici del Single malt club durante la quale avremo l'opportunità di abbinare il nostro Laphroaig alle ostriche della Bretagna. Arrivati al 15° piano dell'edificio siamo stati accolti dai responsabili di Martini e abbiamo subito rivolto la nostra attenzione al panorama (le bottiglie non erano ancora disponibili....): dalle vetrate si può vedere tutta Milano, con in primo piano il Duomo e la torre Velasca, uno spettacolo.
L'inizio della serata era previsto per le 19, ma si sa, la puntualità non è una dote degli italiani... Una volta accomodati attorno ai tavoli ci sono stati serviti tre Laphroaig a temperatura ambiente: come prima espressione abbiamo assaggiato il 10 anni, il più giovane e ribelle, abbiamo poi proseguito con il Quarter Cask, con un'età inferiore ma con un'evoluzione maggiore, per poi concludere con il nuovo 18 anni, il più anziano e saggio. Possiamo dire che il nostro whisky si comporta come uno di noi, come una persona che matura con l'avanzare dell'età, che arrotonda gli spigoli, che sa essere democratico e coinvolgere tutti, che è una cosa viva. Devo però sottolineare il fatto che, alla richiesta di un mio parere, ho detto di aver apprezzato la rotondità, l'armonia e la complessità di questo nuovo prodotto, ma che non rispecchiava il nostro Laphroaig, cattivo e pungente, che non aveva quella mascolinità che ci si aspettava da questo distillato: non per niente alcuni commenti hanno evidenziato la “femminilità” di questo prodotto, che molto probabilmente è stato costruito per attirare una nuova fascia di consumatori ma che difficilmente, almeno per ora, attirerà i puristi. Mi rammarico dell'abbandono del 15 anni a favore del 18.....anche se è pur sempre un'opinione personale.
La serata è continuata con i tanto attesi abbinamenti: questa volta abbiamo iniziato dal Laphroaig 18 anni abbinato ad un'ostrica Gilardeau, morbidezza con morbidezza, a seguire il Quarter Cask con una Perle Noir, per concludere con il 10 anni in coppia ad una Belon du Belon, ruvidezza con sapidità. Dopo aver scambiato qualche parere con gli altri avventori, possiamo dire che tutti gli abbinamenti sono stati azzeccati: complimenti quindi a tutti coloro che hanno lavorato per organizzare questa serata e che, con passione, continueranno a farlo. Un grazie particolare va ad Angelo Matteucci, tra le persone più preparate in Italia sul mondo del whisky e su quello che gli gira attorno: è sempre un piacere stare ad ascoltare le sue parole, i suoi racconti ed i suoi aneddoti. Ringrazio anche Luisa e Lino, che hanno partecipato alla serata in quanto soci e amici del nostro club: sono rimasti positivamente impressionati anche dal buffet che ha chiuso la serata. »
La parola Laphroaig è ripetuta in questo sito per alcune centinaia di volte.
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