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La degustazione di un distillato, contrariamente a quanto accade per i vini, può portarci indietro nel tempo di parecchi anni.
Sappiamo che il whisky, così come ogni altro distillato con gradazione alcolica almeno del 40%, non matura più una volta tolto dalla botte ed imbottigliato. La maturazione di un whisky si svolge completamente durante gli anni di permanenza in botte, mentre per gli spiriti bianchi (senza colore) la maturazione è completamente assente. L'alcool è un conservante e come tale, se presente in elevata quantità, "congela" nel tempo il distillato imbottigliato.
Questo non vale per il vino, che invece contiene una quantità di alcool minore e che rimane "vivo" anche dopo l'imbottigliamento. Sappiamo che è astuto acquistare un vino giovane - quando è economico - e dimenticarlo per un po' di anni in cantina. Quando andremo ad aprire la bottiglia, questa sarà molto diversa, sarà evoluta verso quelli che si chiamo aromi terziari. Il colore sarà evoluto da un rosso porpora vivo ad un rosso mattonato e meno intenso. Gli aromi saranno meno immediati ma più complessi, il tannino si sarà ingentilito. L'unica accortezza è quella di non attendere troppo, altrimenti il nostro vino inizierà la sua parabola discendente sino a spegnersi.
Per un whisky invece l'imbottigliamente è più noioso: può solo verificarsi un leggera evaporazione (con perdita di gradazione alcolica) nel caso di tappo non perfettamente ermetico o una minima alterazione del colore in caso di contatto prolungato con la luce del sole. Questa "immobilità" ha però un effetto collaterale molto interessante: assaggiando espressioni diverse di uno stesso Single Malt imbottigliate a distanza di anni una dall'altra, saremo in grado di ripercorrere la storia della distilleria.
Potremo rilevare l'evoluzione del tipo di legno utilizzato, questa è la cosa più facile. Probabilmente gli imbottigliamenti recenti saranno più dolci e con maggiori sentori di vaniglia rispetto a quelli degli anni '80. Ma anche, per le distillerie che fanno un sapiente blending di botti ex-Bourbon con botti ex-Sherry, rilevare se la percentuale di Sherry è rimasta la stessa o diminuita.
Potremo rilevare anche l'evoluzione della quantità di torba utilizzata nel corso dei decenni. Anche una distilleria come Laphroaig ha avuto nel corso degli anni periodi con livelli inferiori di torba rispetto ai massimi attuali.
Guardando il colore potremo accorgerci se in passato si usava più caramello oppure no. E così via.
L'apertura di una bottiglia di whisky è una sorta di macchina del tempo che ci riporta indietro al momento dell'imbottigliamento (per il contributo delle botti usate) o ancora prima al momento della distillazione (per le materie prime usate e per la ricetta di produzione adottata). Mi piacerebbe poter usare questa macchina del tempo per vedere come sarà lo Scotch Whisky nel futuro ... ma forse è meglio non rischiare.
La parola Laphroaig è ripetuta in questo sito per alcune centinaia di volte.
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