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Non sazio delle ultime nostre attività, ieri sono andato a visitare l'impianto Scozzese di Girvan, patria della distillazione di grano del gruppo W.Grant (Glenfiddich).
Mi attende Leanne che mi accompagna subito alla visita della nuova distilleria di malto, la Ailsa Bay. Sì, una distilleria di malto, a Girvan oltre al whisky di grano (venduto con il marchio Grant's) si produce il famoso Hendick's Gin e da pochi anni anche Malt Whisky.
Ailsa Bay è stata inaugurata nel 2007 (riuscite ad indovinare quale esponente della famiglia reale era presente?) allo scopo di fornire whisky di malto alla compagnia W.Grant per i suoi numerosi blended. Oggi il malto ha appena compiuto i 3 anni minimi di maturazione ed abbiamo visto le prime botti venire prelevate dai magazzini per essere svuotate ed il loro contenuto inviato al blending.
Ma torniamo alla distilleria che sembra avere molti punti in comune con la cugina Kininvie di Dufftown. E' completamente automatizzata ed è gestita da un solo operatore (4 dipendenti in totale sui 3 turni). E' stata costruita in un capannone non più utilizzato ed è assolutamente indipendente dalla distilleria di grano, per cui al suo interno si svolge l'intero ciclo produttivo dalla macina dell'orzo alla distillazione. Come tutte le altre distillerie del gruppo è stata costruita a tempo di record (9 mesi) ma non è stata inaugurata il giorno di Natale...
Tutte le fasi di lavorazione sono nella stesso ambiente senza pareti divisorie; nulla da segnalare per quanto riguarda il mashing (usano un grosso lauter tun) e la fermentazione (washback in acciaio inox). La stillhouse è composta da 4 coppie di alambicchi, tre normali con il condensatore di raffreddamento dei vapori fatti in rame e l'ultima coppia invece con il condensatore in acciaio inox. Con questi ultimi vengono distillato gli spiriti più pesanti. Sì, perché Ailsa Bay non produce un solo spirito ma è stata progettata per produrne di 4 stili differenti: 2 dello Speyside (uno meno e l'altro più fruttato) e due torbati (uno leggermente e l'altro fortemente). Quelli torbati di solito passano attraverso il condensatore di acciaio perché devono avere un carattere più forte. L'operatore sceglie sul computer la "ricetta" del malto che deve produrre e poi tutto è automatico e deve solo controllare che non si verifichino anomalie. Ah, una nota, la distilleria si trova nelle Lowlands...
Ailsa Bay non è la prima distilleria di malto a Girvan, sino al 1975 in questa sede era presente la distilleria Ladyburn. Non è possibile assaggiare lo spirito di Ailsa Bay perché la distilleria non vuole commettere gli errori fatti con Kininvie (vedremo se sarà vero!). Siamo quindi passati a dare un occhio ad un dei molti magazzini, Leanne non si ricordava il numero giusto ma più o meno sono tra 30 e 40 (!!) - suddivisi tra racked (a scaffali con le botti caricate in orizzontale), pallettizzati (con le botti messe in piedi su di un pallet e tormentate da altri pallet sino ad arrivare al soffitto) e dunnage (quelli bassi tradizionali con sole tre file di botti una sopra l'altra ed il pavimento in terra).
A Girvan è concentrata una vera e propria enciclopedia dello Scotch; grazie alla necessità di fare blended vi si trovano botti di molte distillerie del gruppo, e non solo. Abbiamo visto alcune botti di whisky di grano del 1965 (distilleria Lochside, oggi chiusa e demolita), più "vecchie" del sottoscritto ma apparentemente meglio "conservate".
A Girvan si trova anche una cooperage per la manutenzione delle botti. Le botti a fine maturazione vengono dalla stessa macchina svuotate, immediatamente riempite con nuovo spirito e restituite al magazzino. Se nel fare rotolare la botte l'operatore si accorge di eventuali perdite o difetti, allora viene contrassegnata con una X, svuotata da una macchina diversa ed inviata al cooperage. La linea di imbottigliamento non si trova a Girvan ma vicino a Glasgow, è composta da 7 linee ultra-veloci e serve tutte le distillerie del gruppo.
Siamo quindi passati a visitare la mastodontica distilleria di grano Girvan. Qui tutto è diverso e l'impressione è quella di trovarsi di fronte ad una industria chimica piuttosto che ad una distilleria. L'insieme è composto da una grande torre dove viene macinato il grano (e in cui non è consentito l'ingresso perché c'è il concreto rischio di esplosione dei rulli delle macine) e da un grosso edificio con il mashing e le sale di controllo. Il resto della distilleria (fermentazione e distillazione) è talmente grande da non poter essere contenuto in alcun edificio, per cui ... si trova all'aperto.
Gli washback sono enormi contenitori di acciaio (alti 20 metri e più), alcuni molto vecchi ed arrugginiti, altri più recenti e coibentati. Ne parleremo in un prossimo articolo, la distillazione del whisky di grano non avviene nei tradizionali alambicchi di rame ma in enormi colonne, talmente alte da dover essere divise in due sezioni affiancate una all'altra (la parte superiore della "prima distillazione" è collegata a quella inferiore della "seconda", anche se non ha senso parlare di doppia distillazione essendo il processo unico). Nelle colonne viene continuamente immesso wash e si estrae continuamente lo spirito. Questo processo è quindi senza soste, ogni 2 o 3 giorni il tutto viene fermato e svuotato solo per fare un po' di pulizia. La materia prima usata a Girvan è costituita da un 90% di segale e da un 10% di orzo maltato. L'orzo serve sia per dare più carattere al whisky che come starter del processo di fermentazione (una massa di sola segale avrebbe problemi). Per quanto riguarda la maturazione del whisky di grano, a Girvan si usano comunque botti di qualità (le stesse usate per il whisky di malto), anche se la maturazione difficilmente supera i 3-4 anni.
Siamo quindi passati alla degustazione dei blended Grant's: lo standard (Family Reserve), quello finito in botti di birra Ale, quello finito in botti Sherry, il 12 anni (finito in botti di porto e disponibile solo in Portogallo e America Latina), il 18 anni ed un rarissimo 25 anni. Man mano che si sale con l'età ovviamente aumenta la complessità del prodotto, anche perché nel blending si usa una percentuale superiore di whisky di malto (si passa dal circa 30% dell'espressione base al 50% delle ultime).
E' stata una visita molto interessante anche se sensibilmente diversa da una visita ad una distilleria tradizionale come quelle di Islay. E' giunta l'ora di salutare e di rientrare in Italia, Leanne mi comunica che sono il primo visitatore dell'anno, ogni tanto fa bene vedere facce nuove.
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