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Ad Arezzo si è svolto l'evento più atteso della rassegna "Incontri con l'Autore 2011" organizzata dall'enoteca Le Carovaniere, la degustazione con Silvano Samaroli.
Tra le tante persone che ho conosciuto nel mondo del whisky, ho imparato ad identificare almeno tre o quattro categorie.
Ci sono quelli che conoscono tutto della storia del Single Malt e dei suoi numerosi imbottigliamenti, quelli che invece preferiscono la parte "pratica", la degustazione; ci sono quelli che speculano sul mercato del collezionismo ed infine quelli che quando acquistano una bottiglia lo fanno solo per potersela godere in intimità e con gli amici, fregandosene del suo valore "potenziale". Francesco, il titolare dell'enoteca Le Carovaniere di Arezzo, appartiene sicuramente a quest'ultima categoria.
Da non molti anni gestisce il suo piccolo e specializzato locale dopo essere cresciuto credendo di essere condannato ad una vita da astemio... Poi un tal giorno si è accorto che il problema non era lui ma l'aver sino ad allora assaggiato solo vini e spiriti di bassa qualità, e quando - complice un amico - ha conosciuto il mondo del Single Malt è stato amore immediato. La sua passione si estende anche al té e alle spezie, che occupano una parte importante nel suo locale.
Da buon Brianzolo, quello che mi sorprende tutte le volte che visito la Toscana è il loro stile di vita "rilassato", sia che ci si trovi in città che in campagna. Noi "lassù" siamo abituati a correre continuamente spesso per accorgerci a fine giornata di avere concluso un bel nulla. Ad Arezzo si respira un'aria diversa, dove il "presente" assume un valore più importante rispetto ad un probabile "futuro" che tanto se deve arrivare, arriverà comunque con le sue gambe... Detta così, l'approccio alla vita sembra essere molto simile a quello degli isolani di Islay!
Ma Francesco ha preparato l'incontro con Silvano Samaroli con estremo scrupolo. Dopo un lungo inseguimento è riuscito a bloccare una data sulla fitta agenda del Maestro, il fatto che fosse subito dopo il Vinitaly non ha sicuramente semplificato le cose. E per il contenuto della serata non si è fatto mancare nulla.
L'arrivo del Maestro è previsto per il tardo pomeriggio, per cui l'incontro prevede una bella chiacchierata a cena con presente il giornalista e scrittore Andrea Scanzi e a seguire la degustazione con quanto di meglio dei prodotti Samaroli sia attualmente disponibile. Per rendere ancora più interessante la serata, ai whisky isolani Francesco ha pensato di abbinare le ottime ostriche Cadoret. Ma secondo lui mancava ancora qualcosa ... un ospite così di riguardo richiedeva ovviamente una attenzione molto speciale.
E' così partito alla caccia di un qualche vecchio imbottigliamento Samaroli - di quelli rari e disponibili solo presso qualche collezionista - da aprire durante la cena in onore del Maestro. La ricerca ha avuto successo e lo ha portato ad acquistare un Bruichladdich 15 anni della serie Samaroli's Collection Mayflower '80, un rarissimo imbottigliamento del 1980 in decanter di ceramica.
Anche questa volta Samaroli si è mostrato molto critico nei confronti dei suoi prodotti. Appena gli è stata mostrato il prezioso omaggio ha subito esclamato a Francesco di non pensare assolutamente di aprire quella bottiglia perché non ne valeva la pena ... e se proprio fosse andata male c'era anche il rischio che il whisky potesse aver interagito con la ceramica diventanto praticamente nero. Per fortuna Francesco non ha avuto un attimo di esitazione ed ha proseguito con la cerimonia dell'apertura; ci ha così regalato un malto vecchio stile di quelli da leccarsi i baffi: ricco, masticabile, bilanciato, non reso complesso in modo artificiale, anzi un prodotto molto naturale. Ma niente soddisfazione per Samaroli, secondo lui c'era una punta di amaro di troppo che rovinava il capolavoro. Questo fa parte del suo carattere da perfezionista, diciamo che tutti gli altri al tavolo si sono goduti serenamente il dram.
Silvano Samaroli era accompagnato da Antonio Bleve, l'attuale manager della società Samaroli. Il Maestro ha infatti deciso di cedere il suo prezioso marchio e Antonio è stato "prescelto" per diventare suo allievo e per portare avanti il suo progetto di eccellenza ed unicità. Come ha detto Samaroli, ormai lui non è più giovane (!!! vorrei tanto poter avere metà della sua energia) e non ha più senso che sia lui adesso a scegliere i prodotti che saranno imbottigliati magari tra 30 anni.
Siamo quindi passati alla degustazione, presenti una trentina di persone. Abbiamo assaggiato:
La parola Laphroaig è ripetuta in questo sito per alcune centinaia di volte.
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