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Resoconto incontro con Samaroli ad Arezzo (13/04/2011)

Scritto da Claudio Riva il 14/04/2011

Ad Arezzo si è svolto l'evento più atteso della rassegna "Incontri con l'Autore 2011" organizzata dall'enoteca Le Carovaniere, la degustazione con Silvano Samaroli.



L'enoteca Le Carovaniere di Arezzo

Tra le tante persone che ho conosciuto nel mondo del whisky, ho imparato ad identificare almeno tre o quattro categorie.

Ci sono quelli che conoscono tutto della storia del Single Malt e dei suoi numerosi imbottigliamenti, quelli che invece preferiscono la parte "pratica", la degustazione; ci sono quelli che speculano sul mercato del collezionismo ed infine quelli che quando acquistano una bottiglia lo fanno solo per potersela godere in intimità e con gli amici, fregandosene del suo valore "potenziale". Francesco, il titolare dell'enoteca Le Carovaniere di Arezzo, appartiene sicuramente a quest'ultima categoria.

Da non molti anni gestisce il suo piccolo e specializzato locale dopo essere cresciuto credendo di essere condannato ad una vita da astemio... Poi un tal giorno si è accorto che il problema non era lui ma l'aver sino ad allora assaggiato solo vini e spiriti di bassa qualità, e quando - complice un amico - ha conosciuto il mondo del Single Malt è stato amore immediato. La sua passione si estende anche al té e alle spezie, che occupano una parte importante nel suo locale.


Francesco, titolare di Le Carovaniere

Da buon Brianzolo, quello che mi sorprende tutte le volte che visito la Toscana è il loro stile di vita "rilassato", sia che ci si trovi in città che in campagna. Noi "lassù" siamo abituati a correre continuamente spesso per accorgerci a fine giornata di avere concluso un bel nulla. Ad Arezzo si respira un'aria diversa, dove il "presente" assume un valore più importante rispetto ad un probabile "futuro" che tanto se deve arrivare, arriverà comunque con le sue gambe... Detta così, l'approccio alla vita sembra essere molto simile a quello degli isolani di Islay!

Ma Francesco ha preparato l'incontro con Silvano Samaroli con estremo scrupolo. Dopo un lungo inseguimento è riuscito a bloccare una data sulla fitta agenda del Maestro, il fatto che fosse subito dopo il Vinitaly non ha sicuramente semplificato le cose. E per il contenuto della serata non si è fatto mancare nulla.


Il Bruichladdich 15 anni imbottigliato da Samaroli

L'arrivo del Maestro è previsto per il tardo pomeriggio, per cui l'incontro prevede una bella chiacchierata a cena con presente il giornalista e scrittore Andrea Scanzi e a seguire la degustazione con quanto di meglio dei prodotti Samaroli sia attualmente disponibile. Per rendere ancora più interessante la serata, ai whisky isolani Francesco ha pensato di abbinare le ottime ostriche Cadoret. Ma secondo lui mancava ancora qualcosa ... un ospite così di riguardo richiedeva ovviamente una attenzione molto speciale.

E' così partito alla caccia di un qualche vecchio imbottigliamento Samaroli - di quelli rari e disponibili solo presso qualche collezionista - da aprire durante la cena in onore del Maestro. La ricerca ha avuto successo e lo ha portato ad acquistare un Bruichladdich 15 anni della serie Samaroli's Collection Mayflower '80, un rarissimo imbottigliamento del 1980 in decanter di ceramica.


L'apertura del Bruichladdich 15 anni della serie Samaroli's Collection Mayflower '80


Silvano Samaroli e Antonio Bleve discutono del Bruichladdich

Anche questa volta Samaroli si è mostrato molto critico nei confronti dei suoi prodotti. Appena gli è stata mostrato il prezioso omaggio ha subito esclamato a Francesco di non pensare assolutamente di aprire quella bottiglia perché non ne valeva la pena ... e se proprio fosse andata male c'era anche il rischio che il whisky potesse aver interagito con la ceramica diventanto praticamente nero. Per fortuna Francesco non ha avuto un attimo di esitazione ed ha proseguito con la cerimonia dell'apertura; ci ha così regalato un malto vecchio stile di quelli da leccarsi i baffi: ricco, masticabile, bilanciato, non reso complesso in modo artificiale, anzi un prodotto molto naturale. Ma niente soddisfazione per Samaroli, secondo lui c'era una punta di amaro di troppo che rovinava il capolavoro. Questo fa parte del suo carattere da perfezionista, diciamo che tutti gli altri al tavolo si sono goduti serenamente il dram.

Silvano Samaroli era accompagnato da Antonio Bleve, l'attuale manager della società Samaroli. Il Maestro ha infatti deciso di cedere il suo prezioso marchio e Antonio è stato "prescelto" per diventare suo allievo e per portare avanti il suo progetto di eccellenza ed unicità. Come ha detto Samaroli, ormai lui non è più giovane (!!! vorrei tanto poter avere metà della sua energia) e non ha più senso che sia lui adesso a scegliere i prodotti che saranno imbottigliati magari tra 30 anni.


Gli imbottigliamenti in degustazione: Glenburgie, Bunnahabhain, NoAge, Islay Vatted e Laphroaig

Siamo quindi passati alla degustazione, presenti una trentina di persone. Abbiamo assaggiato:


Silvano Samaroli guida la degustazione

  • Samaroli Glenburgie 1980-2009 della serie Glen Cawdor (50cl, 45%, cask #14510)
    Impianto etereo, giovane, avvolgente, elegante, floreale, fruttato, speziato.Una stoffa fine setosa: fresco chiffon di fiori gialli. Trasparenza d’effetto. In bocca esce raffinato e deciso, misurato e persistente, armonioso e di carattere, caldo e vivo, preciso e affascinante, stimolante e morbido. Il gioco tra i suoi due caratteri non è mai di divisione ma di perfetto equilibrio e fusione. Un dualismo che convive felice. Si riconoscono la mimosa e la mandorla, l’acacia e lo zenzero candito, il coriandolo e il miele. Una Pashmina autentica, morbida e antica, esotica e senza tempo, preziosa ed essenziale.
  • Il mitico Samaroli No-Age Vatted Malt con componenti sino a 40 anni di età (Cuvée 2008), di cui abbiamo già parlato.
    É un armonioso vatting di whisky, maturati da 10 ad oltre 40 anni in speciali barili di sherry e rovere, prodotti esclusivamente dalle ultime distillerie artigianali di Scozia, che ancora usano gli stessi processi utilizzati cento anni fa. No-Age è l’unico whisky che effettua la riduzione alcolica originale in ben dodici mesi, così come si usava abitualmente nel XIX secolo. Ogni due-tre mesi tutte le partite vengono riassemblate. Vi si aggiunge una piccola percentuale di acqua in modo che essa venga assorbita tranquillamente dalle diverse componenti organolettiche del whisky. Questa pratica è stata abitualmente da tutti abbandonata perchè troppo costosa. No-Age non subisce colorazioni artificiali, nè viene sottoposto a filtrazioni a freddo che potrebbero asportare le sue componenti originali ed i suoi aromi naturali.
  • Samaroli Bunnahabhain 1978-2008 Sherry Butt della serie Coilltean (70cl, 45%, cask #7224)
    Bouquet molto penetrante e raffinato. Impetuoso ma al tempo stesso nitido. Maturo ma vivace. Duro ed insieme morbido, pulito ed al contempo ampio. Grande carattere Profondo come l’oceano Possente da non passare inosservato.
  • Samaroli Islay Vatted 1993 - 2009 (60% Ardbeg, 35% Laphroaig, 5% Bowmore) della serie Glen Cawdor (50cl, 45%, cask #15)
    Proprio il diverso affinamento conferisce al più “anziano” alcuni elementi di maggiore eleganza mantenendo inalterati tutti gli altri elementi distintivi così come una cuvée de la maison dovrebbe sempre garantire. Carattere incisivo, intenso, morbido. Il naso legge nell’indice della ricchezza e della potenza della sua indole le verdi foglie di tè Lapsang Souchong, i datteri, il biscotto. In bocca si apre rotondo avvolgente e impegna a lungo i recettori con sensazioni dolci, carezzevoli, la chiusura è di una persistenza fresca, decisa di fieno, che completa e definisce, in un lungo commiato, la caramella di rabarbaro. In un’immagine sarebbe una rotonda collina in un tardo pomeriggio assolato, l’erba tagliata si asciuga in fieno, all’ombra di un pergolato ci viene servito un tè con pane tostato e sciroppo d’acero.
  • Samaroli Laphroaig 1996-2009 della serie Glen Cawdor (50cl, 45%, cask #6583) che noi avevamo già assaggiato a Cantù.
    Impianto etereo, giovane, avvolgente, elegante, floreale, frutIl bouquet apre muschiato e terroso, nel coro delle sensazioni sale, subito dopo, la voce della morbidezza con la vaniglia e con un richiamo fruttato, complesso, che si apre completamente al riconoscimento in bocca. Esplode allora il mirto, la bacca di ginepro e una dolcezza burrosa di polline scioglie il carattere austero iniziale. Le note dolci arrotondano e ingentiliscono la forma, le note affumicate reggono la struttura: è una fortunata sintesi di fumo e crema. E’ profumo d’erica sferzata da un vento salmastro. Un fuoco spento, sotto un tiglio, a maggio.
Abbiamo riportato le note ufficiali scritte dal Maestro e presenti sul Catalogo Samaroli, concordiamo perfettamente e sono pura poesia - non avremmo potuto raccontarvele meglio.

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