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Il Milano Whisky Festival in collaborazione con Diageo ha organizzato una cena con Giorgio D'Ambrosio, sicuramente uno tra i pochi in Italia a conoscere tutti i segreti del mondo del whisky.
Giorgio D'Ambrosio è stato infatti tra i primi in Italia ad esplorare il mondo dei Single Malt. In anni in cui imperava la moda dei grandi brand del Blended Scotch Whisky, Giorgio insieme a pochi altri ha avviato nel nostro paese quel processo di conoscenza diretta delle distillerie, degli uomini che vi lavorano e soprattutto dei loro malti dalle mille sfaccettature, processo che ha contribuito in modo determinante al successo del Single Malt nel nostro paese.
Intendiamoci subito, l'Italia non è un "grande consumatore di whisky" se per grande intendiamo la quantità. Ma è sicuramente tra i paesi in cui la conoscenza del mondo dello Scotch Whisky si è più diffusa anche se è rimasta limitata ad un gruppo di motivati appassionati. In Italia negli anni '60 si sono diffusi i primi Single Malt, questi malti hanno trovato facile radice in un terreno fertile; per l'Italia in quegli anni sono stati rilasciati i primi imbottigliamenti dedicati ad uno specifico mercato.
Sono questi gli anni in cui è stata innescata la moda dei whisky freschi e giovani, moda che poi ha portato al successo del Glen Grant 5 (inizialmente un prodotto esclusivo - sperimentale - per il solo mercato Italiano). E probabilmente per contrastare con questo trend, è sempre in questi anni che si è diffusa la moda dei whisky torbati, ed è qui che Giorgio ha dato il suo personare e determinante contributo. I primi Ardbeg sono stati così catapultati come extra-terrestri in un mondo che fino al giorno prima beveva whisky sbiaditi e senza personalità. E sarà il fascino per lo straniero ... ma il successo dei torbati è stato non facile ma sicuramente duraturo.
Chi visita il Bar Metro di Milano (in Piazza De Angeli) non può non rimanere impressionato dalla vasta selezione di malti in degustazione, insomma non è il classico bar dove andare a prendere un caffè. Chi dovesse poi avere la fortuna di visitare il caveau di Giorgio ... scoprirebbe un vero e proprio museo del whisky con una quantità impressionante di imbottigliamenti di fine '800 ed inizio '900.
Presso il Ristorante Da Giorgio, Via E.Parini 67 a Battuello, Corbetta
Whisky Dinner con Giorgio D'Ambrosio
Martedì 29 Novembre 2011 - Ore 20.30
Menu della cena e Single Malt in abbinamento:
Salmone affumicato & Caol Ila Unpeated 12 anni
Paccheri con gamberi in salsa di acciughe & Glenkinchie Distiller Edition (Sherry finish)
Trancio di pesce spada & Lagavulin 12 anni (Cask Strength)
Dessert & Talisker Distiller Edition (Sherry finish)
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Dopo la serata del 2010 dedicata a Valentino Zagatti, quest'anno il Milano Whisky Festival e Diageo hanno deciso di ringraziare Giorgio D'Ambrosio per il determinante contributo fornito alla diffusione della cultura del Single Malt in Italia.
Il contesto prescelto è stato quello del Ristorante "Da Giorgio" di Corbetta (Milano), un locale che mi sembra di aver capito essere già stato luogo di molte scorribande di Giorgio D'Ambrosio & C. Specialità pesce, lo chef Giorgio ci ha servito del salmone affumicato (servito con crostini di pane e formaggio anziché con il solito pane e burro salato), un piatto di paccheri con gamberi, un ottimo trancio di pesce spada ed un dolce.
Franco Gasparri, ambasciatore di Diageo, ha abbinato a questi piatti nell'ordine:
Giorgio D'Ambrosio non ha voluto arrivare a mani vuote ed ha calato il suo asso. Un Talisker 12 anni imbottigliato da John Walker & Sons alla gradazione alcolica del 43%. Stiamo parlando di un imbottigliamento ufficiale Talisker degli anni '70, il precursore dell'attuale 10 anni, una preziosa bottiglia per collezionisti che è stata aperta davanti ai nostri (fortunati) occhi. Ne erano state rilasciate due versioni, quella John Walker e quella Distiller’s Agency. Noi abbiamo assaggiato la prima, un Talisker con il carattere che già conosciamo, ma decisamente più ampio e meno intenso, meno immediato. Un dram sofisticato e con un finale non lunghissimo ma con gli aromi di malto d'orzo che oggi sono nascosti dalla prepotenza dei legni moderni.
Un'esperienza affascinante, come al solito i Single Malt di quegli anni sorprendono per l'equilibrio e per la piacevole e piena soddisfazione che rimane in bocca, tutto questo in contrasto con gli attuali mostri che si divertono a prendere a cazzotti i nostri sensi.
Grazie Giorgio!
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