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L'apparentemente inesauribile successo del mondo del whisky sta portando alla nascita di nuove micro-distillerie in Scozia.
Ma questo non è stato sufficiente. Negli ultimi 10 anni su suolo Scozzese sono state inaugurate nuove distillerie. Se da un lato i grandi gruppi hanno pensato di realizzare mega-distillerie come la Roseisle di Diageo (Speyside, 12.500.000 litri annui) e la Ailsa Bay di Glenfiddich (Lowlands, 6.250.000 litri annui), per la prima volta in Scozia si è vista la nascita di impianti decisamente più piccoli rispetto a quelli consigliati dalla logica industriale dell'ottimizzazione dei costi. Sono così nate Kilchoman (Islay, 2005 - 120.000 litri annui), Daftmill (Lowlands, 2005 - 65.000 litri annui) e Abhainn Dearg (Islands, 2008 - 20.000 litri annui).
Che siano stati i primi vagiti dell'esordio delle micro-distillerie in Scozia? Per anni si è atteso l'arrivo in Europa del "virus" della micro-distillazione, visto il successo registrato negli ultimi 10 anni negli Stati Uniti. Ma di tempo ne è passato e a parte qualche distilleria di frutta che in Germania o dintorni si è occupata salturiamente di produrre whisky, il vento Americano sembra davvero molto lontano. Quello che è successo anche in Italia con i micro-birrifici non ha trovato pari nel campo della distillazione.
Nel 2012 si sono avvertite in Scozia le energie di qualche nuovo timido tentativo di "contaminazione". In pochi mesi sono stati annunciati 4 nuovi progetti, di cui oggi si intravedeno i primi risultati.
Parliamone.
La distilleria Annandale sarà la distilleria Scozzese più vicina al confine con l'Inghilterra. Il che non significa che sarà la distilleria più a Sud, prima che resterà nelle mani di Bladnoch.
Non sarà una new-entry, la distilleria Annandale è stata aperta nel 1830, acquistata da Johnnie Walker nel 1893 e chiusa nel 1924. Oggi - dopo quasi 90 anni - la bella addormentata si risveglia.
Grazie al desiderio di David Thompson e Teresa Church, nel 2007 è iniziata la ristrutturazione dei vecchi edifici, ormai prossimi a collassare. Gli edifici sono catalogati come "storici" e contrariamente a quello che accade da noi, nel caso in cui li si stia ristrutturando per ripristanarli a quella che era la vecchia funzione anziché costruire edifici residenziali, allora l'ente Historic Scotland interviene direttamente fornendo aiuti concreti.
La prima scelta che è stata fatta, ancora prima di iniziare a "ricostruire", è stata lo stabilire il profilo aromatico di quello che sarà il nuovo whisky di Annandale. Sarà affumicato, fenolico, come era il whisky nel passato, visto che si pensa che questa distilleria venisse usata come componente torbata per i blended. Sensibilmente diverso rispetto allo stile moderno degli whisky delle Lowlands. Poi magari in un secondo tempo si valuterà una espressione non torbata.
Poi c'è stato il problema di trovare i soldi, al momento l'iniziativa rimane privata e si pensa di finanziare i primi anni di attività con la vendita di botti.
La distilleria avrà una capacità produttiva sino a 250,000 litri per anno.
Al momento non esiste ancora una data certa di inizio attività. In queste settimane si stanno installando tutti gli impianti, anche se la ristrutturazione non è completamente finita è bene che si inizi a distillare prima possibile. Questo potrebbe accadere entro fine anno.
Bisogna fare parecchie miglia più a Nord per arrivare ad Ardnamurchan, la penisola che si trova a Nord dell'isola di Mull. Una location decisamente remota per una distilleria che rivedrà la rinascita delle attività di Adelphi.
Adelphi, oggi conosciuto come piccolo ed affermato imbottigliatore di whisky, era originariamente il nome di una distilleria di Glasgow, fondata nel 1826 e chiusa nel 1907; gli edifici poi demoliti tra il 1968 ed il 1970.
Nel 1993 un pronipote di uno dei fondatori della distilleria ha fatto rivivere il nome Adelphi come imbottigliatore indipendente. Ma dopo 20 anni di attività come selezionatore, il richiamo della magia della distillazione ha vinto ed oggi i progetti per la nascita della nuova distilleria Ardnamurchan sono a buon punto.
Progetto molto ambizioso, quello di creare la prima distilleria di Scozia ad essere autosufficiente dal punto di vista energetico. Quello di portare il turismo e la crescita economica in una regione depressa, ma con una costante disponibilità di acqua purissima, con una temperatura stabile e con un clima fresco. La presenza in loco di parecchi impianti per la lavorazione del legno permetterà a Ardnamurchan di essere la prima distilleria Scozzese ad essere completamente alimentata dalla combustione di chip di legno (pellet).
La distilleria restituirà all'ambiente i suoi prodotti secondari. La trebbia ed i pot ale (quello che rimane negli alambicchi a fine distillazione) diventeranno bio-combustibile per trattori ed autoarticolati.
La distilleria avrà una capacità produttiva sino a 300,000 litri per anno (inizialmente si produrranno 100,000 litri per anno) ed utilizzerà materie prime prevalentemente di qualità artigianale. Nessuna anticipazione sul carattere del whisky, solo una indicazione relativa all'influenza della location: "Il dolce clima marittimo migliorerà la qualità del whisky e svilupparà ulteriormente le sue eccezionali caratteristiche".
E' necessario percorrere tutta la Scozia da Ovest a Est per arrivare a Kingsbarn, un villaggio agricolo nei dintorni di St. Andrews, la patria del golf Scozzese.
Dopo un tentativo iniziale di raccogliere fondi con il metodo della sottoscrizione pubblica (crowdfunding ), il progetto ha potuto prendere il via solo pochi mesi fa grazie all'apporto della famiglia Wemyss, già conosciuta nel mondo del malto come imbottigliatore indipendente dei Wemyss Malts.
La distilleria nascerà negli edifici di una vecchia tenuta agricola, in questa zona (il Fife) che per quanto riguarda la produzione del whisky rientra nella regione delle Lowlands. Il progetto è nella fase finale, si prevede di produrre un malto delicato per una capacità massima di 150,000 litri annui.
Anche Kingsbarn sarà una distilleria verde, con impatto zero sull'ambiente. Si prevede che gli impianti vengano installati entro fine 2013 e che i primi spiriti scorreranno nel 2014.
Un lungo viaggio verso Nord ci porta a Thurso, nelle terre di occupazione vichinga, dove ha appena iniziato a produrre quella che è diventata la distilleria più Settentrionale della Scozia continentale.
La distilleria Wolfburn è stata ricostruita a poche centinaia di metri dai resti di una distilleria che portava lo stesso nome. Wolfburn fu fondata nel 1821 ed ha lavorato in modo intermittente per alcune decine di anni finché se ne sono perse le tracce.
Dopo circa 130 anni, nel 2012 un consorzio privato è andato alla ricerca dei resti della distilleria, trovando solo un mucchio di sassi. La nuova distilleria è stata eretta a 350 metri di distanza ma usa l'acqua della stessa sorgente, quella del torrente Wolf Burn.
Dopo poco più di un anno la distilleria è già attiva. Questo è stato possibile solo grazie all'uso di impianti semplificati e alla costruzione di edifici moderni (un capannone per la produzione e due magazzini). Ha già portato come primo risultato positivo quello della creazione di 10 nuovi posti di lavoro in un'area così remota e depressa.
Qui si parla già del primo imbottigliamento, che sarà disponibile nel 2016.
E' di poche settimane fa la notizia di un nuovo progetto. Location persino più remota di Thurso; bisogna spostarsi in mezzo all'Oceano Atlantico sulla Ebridi esterne, esattamente sull'isola di Harris. Da queste parti si trova già la distilleria Abhainn Dearg, sull'isola di Lewis che in realtà è la stessa isola di Harris (che è la parte meridionale). Due nomi per la stessa isola ma sotto due differenti competenze amministrative.
Di questo nuovo progetto si conosce davvero poco, sembra essere motivato dal desiderio di creare turismo e opportunità di lavoro in una zona depressa e di cavalcare l'attuale successo dello Scotch Whisky. Basterà per dare futuro a quello che ad oggi è solo un progetto su carta dal costo di circa 10 milioni di Sterline? Non si sa anche se l'essersi accaparrati fondi pubblici per 1.9 milioni di Sterline dovrebbe essere il catalizzatore sufficiente per fare decollare la nuova distilleria già nel 2014.
Denominatore comune: passione, qualità, sostenibilità ambientale e sviluppo economico. Auguriamo a tutte queste micro-distillerie di avere lo stesso successo che Kilchoman sta registrando dopo solo 7 anni di vita. Ma lì c'è anche la magia di Islay...
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