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A che temperatura congela il whisky?

Scritto da Claudio Riva il 14/01/2010

Vi ricordate il film catastrofista "The Day After Tomorrow"? Uno scienziato prevede l'arrivo di una repentina glaciazione, fatto che puntualmente si verifica e che trasforma il nostro mondo occidentale in una lastra di ghiaccio.



Immagine NASA del 08/01/2010
Qualcosa di simile deve essere accaduto settimana scorsa in Gran Bretagna. L'immagine qui di lato, che abbiamo già segnalato qualche giorno fa, ci mostra l'intera nazione ricoperta da uno strato bianco di neve e ghiaccio. Cliccateci sopra per una immagine a maggiore risoluzione.

Sono stati giorni di aeroporti bloccati, autostrade chiuse, ferrovie ferme e attività paralizzate. Questo sulla terra ferma. Immaginatevi un po' le difficoltà nel raggiungere isole più o meno remote come Islay. Mi ricordo la visita ad Islay che ho fatto a fine Gennaio 2008. Tempo da lupi, mare grosso, vendo gelido da Nord, pioggia neve grandine e traghetti continuamente annullati. Due giorni passati a Tarbert sulla terra ferma (dove davvero c'è il nulla), sveglia alle 5.30 per essere alle 6.30 al terminal del traghetto di Kennacraig, e dopo un ora di vana attesa sentirmi dire che per l'intera giornata non ci sarebbero state corse.

Alla fine ce l'ho fatta, sono riuscito a prendere l'unico traghetto che ha preso mare quella settimana. L'attraversata tutto sommato non è stata male, l'arrivo era previsto a Port Ellen ma, essendo il porto troppo esposto alle onde dell'Oceano, il traghetto è stato dirottato a Port Askaig dove è rimasto a dondolare in mare per altri 90 minuti prima che le condizioni meteo permettessero l'attracco.

Su Islay avevo appuntamento a Laphroaig con John Campbell che - mi era stato anticipato - sarebbe rientrato proprio quella mattina in aereo da Glasgow. Fatti due conti, visto il vento ed il gelo, mi presento alle 9.30 in distilleria convinto di sentirmi dire che l'aereo di John era stato annullato. Invece John è lì, semplicemente il volo che qualche giorno prima l'avrebbe dovuto portare a Glasgow era a sua volta saltato, per cui non aveva potuto lasciare l'isola. Mi chiede se posso attendere qualche minuto perchè il vento ha appena scoperchiato una warehouse ed il giorno precedente sull'isola ci sono stati continui blackout di energia elettrica, per cui la programmazione della produzione è completamente saltata e tutto deve essere riorganizzato. Gli faccio capire che il nostro appuntamento può essere rinviato, ma niente, attendo 15 minuti e John ritorna e mi dedica il resto della mattinata per una chiacchierata davvero produttiva. Questa è Islay e queste sono le persone che la abitano!


Whisky & ghiaccio vanno d'accordo?
Gli ultimi sette giorni credo siano stati persino più duri. Intercettando qualche blog internet e qualche twit di John e degli altri distillery manager dell'isola, sembra che Islay sia stata risparmiata dalla neve ma che abbia attraversato uno dei periodi gelidi più lunghi a memoria d'uomo. A causa del freddo, gli impianti della distilleria Laphroaig hanno avuto bisogno di un po' di manutenzione straordinaria e quando tutto sembrava essere sistemato, e la distilleria lentamente iniziava a scongelare, è ... finito il combustibile. Sì perchè ogni distilleria ha un boiler riscaldato da un bruciatore che produce il vapore acqueo necessario per tutte le fasi produttive, ed il combustibile per il bruciatore arriva dalla terra ferma con navi cisterna o - quando il mare grosso non ne consente l'attracco - con autobotti via traghetto. E quando anche il traghetto si ferma, non resta altro che stare ad aspettare...

E pensare che Marchionne ha deciso di chiudere (anzi si dice dismettere) lo stabilimento FIAT di Termini Imerese perchè - parlando della Sicilia e non di un'isola sperduta nel gelo - dice che mantenere la produzione lì "è da pazzi, non lo farebbe nessuno". Per cortesia gli fate sapere che in Scozia ci sono dei pazzi che hanno fatto questa scelta e che - per tutelare la loro comunità - difendono le loro tradizioni a spada tratta? E poi come la mettiamo adesso con il ponte sullo stretto, che figura ci facciamo? Non doveva servire per rendere la Sicilia più competitiva? Mah!

Comunque, tornando al whisky, sono molto preoccupato anche per un altro aspetto. A che temperatura congela il whisky? C'è rischio che le botti - gonfiandosi per il ghiaccio - si spacchino provocando una inarrestabile emorragia? Qualcuno ha informazioni scientifiche al riguardo? Oppure volete provare a mettere una preziosa bottiglia del vostro Laphroaig 30 anni nel congelatore della mamma per vedere cosa succede a -18°C? Fatemi sapere...

E in fretta per cortesia... Non vorrei che tutto fosse orchestrato dagli Angeli per farsi la bevuta del secolo! Per il momento, a causa della neve nello Speyside sono crollati i tetti di alcuni magazzini della Chivas Regal - una superficie equivalente a 21 campi di calcio - mettendo a rischio oltre 450 milioni di litri di malt whisky (sì avete capito bene!).

P.S. ==================================

Il pensiero oggi va alla popolazione di Haiti. E' in questi momenti che realizziamo di far parte di un progetto che spesso risultata incomprensibile e troppo fragile. Un minuto di raccoglimento.

Ti sfidiamo!

La parola Laphroaig è ripetuta in questo sito per alcune centinaia di volte.
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