Iniziamo a parlare di "Consumo Consapevole"

Scritto da Claudio Riva il 24/01/2010

Prima di iniziare a scendere in dettaglio, prima di iniziare a parlare degli effetti dell'alcol sul corpo umano, delle categorie a rischio, delle quantità massime consigliate e della legislazione Europea, è bene chiedersi cosa significhi "consumo consapevole".

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Da subito vorrei che fosse chiaro che nessuno di noi è medico e che su questi argomenti non possiamo e non vogliamo scherzare. Le considerazioni riportate in questa sezione sono state ricavate da documenti ufficiali prodotti dall'Istituto Superiore di Sanità o da associazioni indipendenti - prevalentemente Britanniche ed Americane - per l'educazione al consumo consapevole. In ogni caso ci limiteremo a tentare di capire gli effetti dell'alcol sul nostro corpo e a fornire consigli legati al buon senso.
Non dichiareremo mai: "Ma dai! Un sorso di whisky può solo far bene al cuore ed alla salute", perché questa affermazione si presta ad interpretazioni errate e, in ogni caso, va contestualizzata sulla singola persona, sulla sua condizione fisica, sociale, lavorativa e soprattutto medica. Questa affermazione spesso compare in pubblicazioni o siti web che parlano di bere consapevole, lasceremo a voi la scelta se accettare oppure no questo consiglio, ma certo non aiuta scoprire che queste associazioni sono spesso controllate dai produttori stessi.
Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici. Ogni diversa interpretazione non potrà trovarci responsabili.

L'alcol è storicamente abbinato al piacere. Documenti che parlano della birra e del vino, le prime bevande alcoliche, sono presenti nella Bibbia, nei papiri Egiziani, sono stati colonna portante dell'Impero Romano ed il fatto che la tecnica di distillazione arrivi dalla Cina - tramite le popolazioni arabe - significa che anche là l'alcol è conosciuto da millenni. Nella cultura Occidentale, soprattutto quella Mediterranea, queste bevande erano sempre presenti durante festività, cerimonie, matrimoni. L'alcol veniva apprezzato perchè aiutava a socializzare, perchè infondeva un immediato senso di felicità, perché sembrava possedere doti sovrannaturali. Non è un caso se i distillati alcolici siano definiti con le parole aqua vitae ("acqua della vita").

Ma l'alcol è associato anche a pericolosi effetti collaterali. Pensiamo all'occhio accecato di Polifemo - che Ulisse fece ubriacare - o a Noè, il primo ubriaco documentato della Storia che, colto in flagrante, lancia pesanti maledizioni ad uno dei suoi figli. Sino ad arrivare ai tempi moderni alle stragi del Sabato sera, alle violenze domestiche ed alla malattia dell'alcolismo cronico. Tutti effetti derivanti da un uso smodato delle bevande alcoliche e da una cattiva educazione nella nostra società. Così come il fumo è stato osannato nella filmografia del dopoguerra - ed oggi si è arrivati a criticare il colossal "Avatar" perchè un personaggio (tra l'altro negativo e non vincente) ha sempre la sigaretta in bocca - altrettanto il consumo di alcol è oggi sotto esame e si sta tentando di comunicare ai giovani che ubriacarsi quando si esce con gli amici, non è poi così figo.

Con questo articolo inauguriamo una serie di approfondimento sul tema del consumo consapevole. Bere un bicchiere con gli amici è uno dei piaceri irrinunciabili della vita, che però può trasformarsi nella causa di numerosi problemi. Diversamente dal fumo, che normalmente porta ad effetti gravi solo dopo anni di abuso, l'alcol è in grado di lasciare un segno indelebile nella nostra esistenza anche dopo un singolo abuso. Una adeguata conoscenza delle conseguenze che le bevande alcoliche possono portare sul nostro organismo e sul nostro stato di salute è determinante per saper orientare il nostro stile di vita.

Seguirà una serie di articoli di approfondimento: cosa è l'alcol, quali effetti ha sul corpo umano e sulla nostra qualità di vita, cosa si intende per quantità moderata e quali sono i limiti imposti dalla legislazione vigente. Siamo consci che spesso la semplificazioni porterà a banalizzare molti argomenti (ne è una prova questo articolo), ma vogliamo comunque provarci.

Solo dopo essere stati educati ad un consumo consapevole potremo - e questo dipenderà solo dalla nostra volontà - adottare un consumo responsabile. Questo varrà per i consumatori di birra, di vino e di qualsiasi altra bevanda alcolica. Quindi varrà anche per il consumatore di whisky che - ed è spesso un luogo comune - sbaglia quando si considera privilegiato o tanto differente rispetto al ragazzino che abusa di cocktail alcolici.

Ti sfidiamo!

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