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Il Milano Whisky Festival ha organizzato la verticale di Ardbeg più completa che si possa immaginare, credo che questo evento non abbia mai avuto pari in Europa e nel mondo intero.
Visto che Ardbeg è la distilleria più vicina (nel gusto) a Laphroaig e visto che è impegnata in un formidabile progetto di rinascita, credo sia giusto dedicarle una breve presentazione.
Abbiamo già scritto della storia recente di Ardbeg. La distilleria è rimasta praticamente ferma dal 1981 al 1997, anno in cui Ardbeg è stata acquistata da Glenmorangie, completamente ristrutturata e rilanciata alla grande sul mercato. Gli imbottigliamenti che abbiamo assaggiato a Milano sono stati distillati in tre periodi ben distinti: nella fase ante riapertura (sino al 1990), negli anni della rinascita (quando si dovevano rimpinguare le scorte di magazzino, dal 1997 al 2007) e nella nuova era (dal 2007 ad oggi).
Nonostante la mancanza di stock (dal 1981 al 1997 la distilleria ha davvero lavorato a singhiozzo), il rilancio di Ardbeg ha avuto un incredibile successo ed è da annali del marketing. I nuovi proprietari sono riusciti a fidelizzare immediatamente i tanti appassionati di quello che è il whisky più torbato al mondo (45ppm). Per fare questo nel 2000 hanno creato l'Ardbeg Committee (la loro versione dei club Friends of Laphroaig, lanciato 6 anni prima) ed hanno iniziato a rilasciare giovani imbottigliamenti della nuova gestione della distilleria. Sono così comparsi, in ordine cronologico:
Del passato (distillato pre-1997) ci restano alcuni piacevoli ricordi:
Il nuovo Ardbeg purtroppo ci ha abituati ad una variabilità troppo elevata, a prodotti sicuramente non all'altezza del nome e a troppi esperimenti che hanno fatto gridare allo scandalo più di un appassionato. Citiamo le edizioni limitate Blasda (non torbato), Supernova 2009 e 2010 (super-torbati, circa 100ppm), Corryvreckan (dal nome del vortice a nord dell'isola di Jura), Rollercoaster (un mix di botti dal 1997 al 2006, imbottigliato nel 2010 per festeggiare i 10 anni del Committee) e l'Uigeadail (un mix di botti ex-Bourbon ed ex-Sherry).
Questo è quanto, scusate se è poco!
Il costo degli assaggi che ci sono stati proposti in degustazione era comptreso tra i 2€ e i 12€ del 1977, anche in questo Andrea e Giuseppe si sono mostrati molto corretti e ci hanno permesso di assaggiare tutte queste rarità in un'unica occasione; altrove questi dram sono semplicemente introvabili o ben più cari.
Riporto qui di seguito le mie note di degustazione delle tre espressioni più rare disponibili in degustazione oltre all'imbottigliamento della rinascita. Per alcune tra le altre espressioni potete leggere il nostro resoconto della degustazione Ardbeg dell'Aprile 2010.
Colore
Oro antico
Olfatto
Dolce di agrume candito,
carammella dolcissima,
piacevole truciolo di legno,
affumicato tipo carbonella,
tiramisù (crema e caffè di moka),
aroma da chiesa
Gusto
Decisamente più secco rispetto alle aspettative,
non pulitissimo (cuoio bagnato),
c'è una parte balsamica (menta?) che sovrasta il marino,
molto carbone e torba,
decisamente meno complesso delle aspettative
Finale
Non lungo, buona salivazione,
torba, alcool evidente, muschio fresco,
palato ruvido, liquirizia, fondo di caffé
Complessivamente discreto ma non convincente, troppo "dolce" rispetto all'Ardbeg che amiamo e assolutamente privo di complessità.
Colore
oro antico
Olfatto
Wow! qui ci siamo;
la prima nota è un agrume tipo pelle bruciacchiata di mandarino,
poi la corsia di ospedale o meglio l'aerosol,
quindi una nota un po' di rum (zucchero di canna quasi caramellato),
alcool perfetto, nota di acetone, di smalto.
Pelle, cuoio,
detersivo in polvere (quindi un pizzico di floreale),
balsamico di vics vapor.
Non finisce mai di sorprendere
Gusto
Ripropone l'olfatto,
l'alcool è perfetto,
leggermente più dolce delle attese con note di caramella mou,
emerge molto la nota balsamica, poco quella torbata, più evidente quella marina (ostrica) con cenno di sabbia.
Sono assenti le durezze dal legno, solo una leggere speziatura da dolce e pochissima liquirizia nera.
Molto complesso e piacevole
Finale
Medio-lungo,
alla fine vince il marino;
il bicchiere mantiene l'aroma per ore
Se c'era bisogno ... è una ulteriore conferma della bontà di questo imbottigliamento.
Avremo ancora qualcosa di simile in futuro?
Come abbiamo detto questo è il primo imbottigliamento di spirito dell'era Glenmorangie, rilasciato in serie limitata per il Committee.
Colore
Paglierino chiaro, è un 6 anni...
Olfatto
Piacevole, fresco, alcool perfetto, aspettativa dolce e marina,
non molto complesso ma "cremoso",
succo di lime,
caramella mou, panna cotta, leggera nota di legno.
Tanto vics vapor, pizzica al naso
Gusto
Meno piacevole del naso, molta torba e carbone.
Ingresso cremoso, dolce ma la punta di amaro è leggermente fastidiosa.
Mix di agrumi, frutta tropicale acerba.
Alcool perfetto, palato asciutto, leggera spezia (mix di spezie alpine ?!?)
Finale
Marino con evidente truciolo di legno,
forse qui l'alcool è più evidente ma comunque accettabile.
Medio, più lungo dell'atteso, lascia le labbra piacevolmente sapide
Fa rimpiangere i più "maturi" fratelli (dal Very Young all'Almost There), pur essendo più giovane li batte per complessità ed equilibrio.
E' l'Ardbeg più Ardbeg tra quelli che ho assaggiato durante questa degustazione.
Colore
Oro
Olfatto
Molto salmastro, marino, torbato.
Alcool perfetto, nota dolce di budino alla vaniglia.
Non esageratamente complesso ma intrigante
Gusto
Pieno, oleoso, caldo,
ripropone l'olfatto
Finale
Medio-lungo, assolutamente privo di difetti, ottima la componente di torba.
La parola Laphroaig è ripetuta in questo sito per alcune centinaia di volte.
Trova un punto in cui è scritta in modo errato, segnalacelo, e riceverai una mignon di Laphroaig 10yo in omaggio!
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