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La degustazione più interessante che abbiamo fatto a Laphroaig durante il recente Feis Ile è stata sicuramente la Cask Experience. Abbiamo potuto assaggiare l'evoluzione della maturazione dello spirito di Laphroaig con campioni prelevati da botti di età diversa.
Come primo campione assaggiamo un New Make Spirit. E' un giorni zero di maturazione, non è ovviamente un campione di botte ma arriva direttamente dall'alambicco, distillato esattamente il giorno prima della degustazione. Ci viene offerto alla gradazione di uscita dalla seconda distillazione (68.5%), di solito prima di essere messo in botte viene abbassato al 63.5%. Robert ci ricorda come dal 1995 praticamente il 100% dello spirito di Laphroaig destinato al Single Malt viene fatto maturare in botti ex Maker's Mark Bourbon, questo sarà il destino anche di questo spirito.
Passiamo quindi ad assaggiare un baby Laphroaig, 3 anni di maturazione compiuti esattamente il giorno della nostra degustazione. E' un compleanno importante, è il giorno in cui lo spirito diventa maggiorenne e può finalmente essere chiamato Scotch Whisky. Questo Laphroaig è ancora un prodotto grezzo, ma John ci fa notare come abbia una strana caratteristica metallica - che si sente in fondo al naso. E' una cosa ricercata, che fa parte del profilo aromatico del Laphroaig giovane e che poi pian piano sparisce e conferisce complessità al prodotto.
Passiamo quindi ad un altro campione di una botte ex-Maker's Mark Bourbon, questa volta maturato 7 anni. La sensazione metallica è quasi sparita, ed è stata sostituita da una evidente traccia sapida, marina. Questo non era percepibile in precedenza nel New Make Spirit, visto che non viene "aggiunto sale", da dove arriva allora la nota sapida? Questo campione arriva da una botta del magazzino che si affaccia sul mare (la Warehouse #1); dopo 7 anni - ad un ritmo di 2% all'anno - circa il 15% della botte è evaporato per la gioia degli angeli. Lo spazio che si è liberato all'interno della botte non può che venire occupato dall'aria di Islay e dell'oceano. A maggior ragione questo accade nella Warehouse #1, che viene coperta dalle onde durante le frequenti mareggiate.
Questo è un campione un poco più "vecchio" del precedente (11 anni contro 7 anni), ma proveniente da una botte diversa.
Arriva infatti da una Hogshead, una botte ex-Bourbon riassemblata in Scozia per avere una capacità superiore.
In pratica le botti standard Americane ex-Bourbon (che sono di circa 200 litri di capacità), vengono riassemblate in Scozia per avere una capacità di circa 250 litri.
Vengono aggiunte alcune doghe e vengono sostituiti i top della botte (ovviamente quelli americani non vanno bene perchè hanno un diametro inferiore).
Rispetto al campione di 7 anni, avendone estesa la maturazione, ci si dovrebbe aspettare una maggiore morbidezza ed eleganza.
Invece la differente tipologia di botte conferisce un aroma molto diverso, meno fruttato e più secco, speziato e legnoso.
Il campione 3 appena assaggiato è quello che ha costituito la base del Cairdeas 2010, di cui abbiamo già parlato in precedenza. Ovviamente non è un campione di botte, è un blend di botti Hogshead 11 anni (50%) e di botti comprese tra i 15 e i 19 anni per il rimanente 50%. Ne sono state rilasciate 6000 bottiglie.
Passiamo quindi ad assaggiare un campione dalla botte più vecchia che hanno attualmente a disposizione nelle loro Warehouse su Islay. Arriva da una warehouse di tipo tradizionale dunnage (tre sole file di botti che appoggiano direttamente sul terreno), ma nonostante questo ha ancora una gradazione alcolica elevata per avere 23 anni. Fa parte di un lotto di botti che costituiranno il prossimo rilascio del Laphroaig 25 anni.
Una degustazione incredibilmente interessante, durante la quale John e Robert hanno svelato molte curiosità. Tra le tante, quella più importante è la volontà di Laphroaig di imbottigliare tutto il loro whisky come Single Malt. Laphroaig, come tante altre distillerie, desidera riprendere il controllo sulla qualità del proprio prodotto. Oggi succede che Laphroaig non vende direttamente ad imbottigliatori indipendenti, ma ai blender. Eventuali rimanenze dei blender finiscono poi nel mercato degli imbottigliatori indipendenti e - come è facilmente intuibile - una botte che neanche un blender vuole utilizzare non sempre è di qualità elevata. Il problema è che un blender esce con il proprio marchio, mentre l'imbottigliatore indipendente esce con il nome Laphroaig stampato in etichetta (che quindi ci mette la faccia). Tutto questo non è oggi controllabile direttamente dalla distilleria e questa situazione non è gradita.
Laphroaig sta quindi perseguendo una politica che a breve la porterà a imbottigliare direttamente tutto il suo whisky come Single Malt, non vendendo più botti per il mercato dei blender. Attualmente il 70% di Laphroaig viene imbottigliato come Single Malt. Si sarebbe già raggiunto il 100% se non fosse stata incrementata la produzione dai 2 milioni di litri di alcool annuali di 5 anni fa agli attuali 2,9 milioni.
Siamo riusciti a registrare questa degustazione, per cui la mettiamo a vostra disposizione. La qualità è amatoriale, il filmato dura circa 56 minuti ed è - ovviamente - completamente in Inglese. Per visualizzare il filmato ad inizio pagina può essere necessario attivare alcuni componenti ActiveX di Media Player.
La parola Laphroaig è ripetuta in questo sito per alcune centinaia di volte.
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