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Passare tutta la giornata con Dennis Malcolm, il distillery manager di Glen Grant, è un'esperienza intensa. Farlo poi visitando distillerie degli amici concorrenti diventa un evento unico.
La prima tappa è la distilleria di Glenspey, situata nel centro dell'abitato di Rothes. Questa distilleria è di proprietà del gruppo Diageo ed è da pochi mesi gestita da una giovane ma motivata ragazza poco più che trentenne. La distilleria usa un purificatore simile a quello di Strathmill solo sulla seconda distillazione. Alla fine del tour ci viene offerta la possibilità di assaggiare il Glenspey 12 anni della serie Flora e fauna abbinato a formaggi e cioccolato.
Dennis Malcolm con la distillery manager di Glenspey |
Dettaglio dei purificatori di Glenspey |
É quindi la volta della distilleria Glenrothes, dove ci accoglie il distillery manager Alasdair Anderson. Lui era il manager di Tamdhu, distilleria purtroppo appena chiusa dall'Edringtron Group e più famosa per il suo maltaggio con le vasche Saladin che non per il suo Single Malt. Glenrothes ha ancora 3 settimane di scorta del malto di Tamdhu, poi purtroppo dovrà passare al malto commerciale.
Dennis Malcolm con Alasdair Anderson |
La bellissima still house di Glenrothes |
Arriva poi il momento più interessante della giornata: la visita al Forsyths Coppersmiths, la più grande compagnia di lavorazione del rame in Europa che produca alambicchi. È l'unico punto di riferimento per ogni distilleria Scozzese ed è impossibile da visitare (ma Dennis è più forte dell'impossibile). Oggi non si aprono molte nuove distillerie per cui il loro lavoro principale non è quello di fabbricare nuovi alambicchi, ma di fare manutenzione a quelli esistenti. Ogni anno un responsabile della Coppersmiths si reca presso ogni distilleria per misurare, con uno speciale strumento, lo spessore del rame degli alambicchi. Nel caso in cui lo spessore sia troppo sottile, è necessario provvedere alla sua manutenzione. Non viene sostituito tutto l'alambicco ma solo la parte consumata, riproducendone l'esatta forma. Il lavoro non è per nulla semplice ed è completamente manuale.
Due particolarità. L'alambicco per produrre lo Scotch Whisky deve essere di almeno 450 galloni (1800 litri); è possibile utilizzare alambicchi più piccoli per produrre whisky solo per uso personale (non commercializzabile) oppure con speciali autorizzazioni della Guardia di Finanza (come per zone depresse in cui l'apertura di una distilleria possa portare turismo e lavoro). L'altra curiosità è come avviene la costruzione di un alambicchi nuovi. L'alambicco è costruito normalmente in 4 o 5 sezioni: la base della grande pentola, il corpo che è la parte che si slancia verso l'alto e in cui avviene l'evaporazione, la curvatura a gomito sulla sua sommità ed il collo che porta verso il condensatore. Ognuna di queste sezioni è costruita unendo 4 grandi spicchi ottenuti da fogli inizialmente piani. Il tutto viene saldato insieme e subisce il trattamento di cui sopra.
La visita è stata molto interessante e si è conclusa con una chiacchierata in merito alla distilleria di Caperdonich, la Glen Grant n. 2 come viene chiamata - ben visibile dal cortile del Coppersmiths - che è chiusa dal 2002 e non visitabile.
Dettaglio di una sezione di alambicco in costruzione |
La saldatura lucidata a sinistra è sparita |
Un artigiano del rame all'opera |
Il martello e l'arnese piatto |
Ci spostiamo quindi alla distilleria Speyburn del gruppo Inverhouse. È una piccola distilleria da 1 milione di litri di alcol annui, che mantiene ancora intatto il tamburo di maltaggio utilizzato sino agli anni '80 per produrre localmente il malto in modo automatico-industriale. Molte altre distillerie di Rothes avevano questo sistema, che però è stato negli anni smantellato per far posto alle esigenze crescenti di spazio.
Dettaglio del mashtun di Speyburn al lavoro |
La spirit safe di Speyburn, getti di spirito |
È quindi il turno di Glen Grant (che ricordiamo essere di proprietà di Campari, di fatto l'unica distilleria Scozzese controllata da una compagnia Italiana), dove ovviamente Dennis ha dato il meglio. La visita si apre con uno spuntino nel bel visitor centre, per poi passare alla visita della distilleria e dei giardini. Glen Grant è l'unita distilleria di Scotch Whisky ad usare un purificatore sia sulla prima che sulla seconda distillazione. Cosa che conferisce al Single Malt di Glen Grant la leggerezza che conosciamo ed apprezziamo. Per noi, bevitori di Laphroaig, questa leggerezza può essere eccessiva, ma è l'arma che consente a Glen Grant di maturare alla perfezione sia in barili ex-bourbon che in quelli ex-sherry. L'esperienza dell'assaggio di un Glen Grant con 40 o 50 anni di maturazione (cosa capitata al nostro gruppo Slow Food durante visita del 2008) è davvero indimenticabile; ricordatevene mentre state sorseggiando un Glen Grant 5 anni...
Spuntino presso il visitor centre di Glen Grant |
La maestosa (e tremendamente calda) still house |
La spirit safe di Glen Grant |
Degustazione nei giardini di Glen Grant |
Giusto il tempo di assaggiare un paio di Dram presso la cascata, di salutare e ringraziare tutti, e via di corsa verso Dufftown dove prendo parte al Gala Dinner (con ospite la distilleria Aberlour) presso l'hotel Tannochbrae. E' un appuntamento imperdibile di ogni Spirit of Speyside.
Una gustosa portata della cena |
Lo staff del Tannochbrae a fine cena |
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