|
Clicca qui per vedere in dettaglio lo schema di produzione del Single Malt Whisky
L’operazione successiva è quindi quella dell’estrazione degli zuccheri dal malto. Il malto viene prelevato dai silos, dove deve rimanere per alcune settimane dopo il maltaggio per completare l'essicazione, e immediatamente macinato in un mulino. Quindi ricoperto di acqua calda per estrarre tutto il più possibile il maltosio contenuto.
L'estrazione degli zuccheri (il maltosio) avviene in grandi recipienti – simili a grandi pentole a pressione e generalmente di acciaio inox – chiamati mash-tun. Il grist, viene inserito in queste vasche tramite una tramoggia contemporaneamente alla prima acqua calda. Il fondo di queste vasche è un grande filtro (simile al filtro di una caffettiera moka) che consente a questa “polenta” di cereali e acqua di percolare, provocandone l'estrazione degli zuccheri. Il mosto raccolto (chiamato wort) è un liquido scuro molto zuccherino. Questa operazione viene ripetuta più volte, normalmente con acqua a temperatura sempre più elevata (in genere tre volte a 70°, 80° e 90°), per essere sicuri di non sprecare nulla. Ogni ciclo dura 3/4 ore. Durante la prima ora il grist viene lasciato nella vasca a contatto con l'acqua e viene continuamente tenuto in movimento da una pala rotativa per facilitare la conversione in maltosio. Nelle ore successive viene aperta la valvola di uscita e il wort è libero di uscire.
Il wort viene quindi raffreddato alla temperatura di circa 16° perchè la temperatura troppo elevata ucciderebbe i lieviti nella successiva fase di fermentazione.
Infusione della "polenta" di orzo |
Interno del mash-tun con il fondo filtrante |
APPUNTAMENTI |
WhiskyClub Italia si PresentaMontorfano Como, 8/11/2014Dopo l’anteprima primaverile allo Spirit of Scotland di Roma, entrano nel vivo le attività di WhiskyClub Italia. Leggi tutto... |
Gli altri appuntamenti. |
IN EVIDENZA |
WhiskyClub ItaliaScritto da Claudio Riva il 18/10/2014Leggi tutto... |